Le statine riducono l’incidenza di eventi cardiovascolari nei pazienti a rischio di malattia coronarica e con forma moderata di nefropatia cronica


Uno studio, coordinato da Ricercatori dell’Alberta University, ha valutato i benefici cardiovascolari delle statine, note anche come inibitori dell’HMG-CoA riduttasi, nei pazienti con forma moderata di malattia renale cronica.
  Sono stati analizzati i dati del Pravastatin Pooling Project ( PPP ), un database che raccoglie i risultati di 3 studi clinici randomizzati con la Pravastatina ( 40 mg/die ) versus placebo.
  Dei 19.700 soggetti esaminati, il 22,8% ( n = 4492 ) presentava una nefropatia cronica in forma moderata.
  La malattia renale cronica, moderata, era definita come velocità di filtrazione glomerulare  compresa tra 30 e 59,99 mL/min per 1,73 m2 di area di superficie corporea.
  L’end point primario era rappresentato dal tempo all’infarto miocardico, alla morte per cause coronariche o alla rivascolarizzazione coronarica chirurgica o percutanea.
  La nefropatia cronica, moderata, è risultata associata in modo indipendente ad un aumentato rischio dell’end point primario ( hazard ratio, HR: 1,26 ) rispetto ai pazienti con normale funzione renale.
  La Pravastatina ha ridotto in modo significativo l’incidenza dell’end point primario sia tra i pazienti con nefropatia cronica ( HR: 0,77 ) che nei soggetti con normale funzione renale ( HR: 0,78 ).
  Inoltre la statina è apparsa ridurre la mortalità nei pazienti con nefropatia moderata ( HR: 0,86 ). ( Xagena2004 )

Tonelli M et al, Circulation 2004 , Published online

Nefro2004 Cardio2004 Farma2004


Indietro

Altri articoli

Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...


Tra i pazienti trattati con terapia con statine ai livelli di colesterolo raccomandati dalle lineeguida, il rischio infiammatorio residuo valutato...


L’eccesso di rischio di malattie cardiovascolari associato a un’ampia gamma di malattie infettive non è noto. È stato quantificato il...


Studi clinici randomizzati hanno dimostrato che, rispetto al placebo, gli inibitori SGLT2 ( co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 ) e...


Gli intervalli di riferimento dell'ormone stimolante la tiroide ( TSH ) e della tiroxina libera ( FT4 ) sono definiti...


Resta da valutare con precisione l'associazione di diversi approcci terapeutici con esiti cardiovascolari e metabolici a lungo termine nei pazienti...


Coloro che sopravvivono al cancro ai testicoli hanno spesso fattori di rischio non-rilevati per le malattie cardiovascolari che possono portare...


È stato esaminato il rischio di malattie cardiovascolari e di mortalità nelle donne con tumore al seno in base alla...


I fattori di rischio cardiovascolare dell'infanzia predicono la malattia cardiovascolare subclinica dell'adulto, ma i collegamenti con gli eventi clinici non...


Il ruolo del pemfigoide bolloso nella mortalità per malattie cardiovascolari ( CVD ) rimane controverso e le analisi delle cause...